Domenica 17 settembre 2023 alle ore 16
Azione di Teatro Urbano AIDE
a cura di Festina Lente Teatro e Vagamonde
Domenica 17 settembre 2023 alle ore 16
Azione di Teatro Urbano AIDE
a cura di Festina Lente Teatro e Vagamonde
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Foto di Stefano Vaja |
MUTE D’ACCENTO
Il nuovo spettacolo di Festina Lente Teatro e Vagamonde diretto da Andreina Garella
debutta sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022 alla Galleria San Ludovico
commissionato da Verdi Off in prima assoluta
Un progetto teatrale realizzato con il contributo di
Fondazione Cariparma
PARMA – Indagare i rapporti umani nella loro relazione con il potere, privilegiando i pensieri e le visioni delle donne che per troppo tempo sono state messe a tacere, rese mute. Da queste considerazioni nasce “Mute d’accento” la nuova creazione di Festina Lente Teatro e Vagamonde, diretta da Andreina Garella, commissionata da Verdi Off in prima assoluta, che debutterà il 15 e 16 ottobre alla Galleria San Ludovico (prenotazione dei biglietti aperta sul sito www.teatroregioparma.it/spettacolo/mute-daccento/). Uno spettacolo che nasce dall’omonimo progetto teatrale realizzato con il contributo di Fondazione Cariparma, che in questi mesi si è sviluppato tra prove e messa in scena, laboratori teatrali e conversazioni filosofiche rivolte alla città e alle scuole secondarie di secondo grado.
Ispirato all’aria del “Rigoletto” di Giuseppe Verdi La donna è mobile in cui il Duca di Mantova canta il suo disprezzo per le donne (“La donna è mobile qual piuma al vento muta d'accento e di pensiero”), sintesi estrema di un certo pensare al maschile, lo spettacolo, che vede le ambientazioni di Mario Fontanini e le musiche di scena di Ailem Carvajal, vedrà in scena 17 donne di tutto il mondo, di tutte le età, migranti e native, vecchie e nuove cittadine: Barbara Baistrocchi, Pia Bizzi, Valeria Cammarata, Christabel Eigbehi, Olivia Carmona Hernandez, Sandra Correia, Polina Grusca, Alida Guatri, Klaudia Hoxha, Angela Marchetti, Enrica Mattavelli, Teresa Portesani, Fatima Rjaibia, Simona Spaggiari, Daniela Stratulat, Chidinma Sylvestar, Martina Zarlenga.
Una partitura per donne e azioni mute, una drammaturgia piena di silenzi, un gioco di entrate e uscite per denunciare una condizione umana chiusa in se stessa, in grado di parlare anche senza parole a testimonianza della necessità di un incontro. Un frenetico andirivieni specchio di un’umanità sempre più fragile, costruita intorno a strutture codificate al maschile, un lavoro sulla ferocia e la violenza dei rapporti umani nella loro relazione con il potere. A questo coro muto e fragile si affianca l'unica voce in scena, quella delle idee, che parla con la mutevole lingua della poesia, alla ricerca di altri modi di stare e di vivere il presente. Ad essere privilegiati sono i pensieri e le visioni femminili, nel tentativo di acquisire una maggiore coscienza dei pregiudizi che attraversano tutte le culture e società e che spesso conducono, con valenze diverse, all’esclusione della donna, spesso esclusa dai luoghi di potere e di cultura, vittima di discriminazione e razzismo.
Festina Lente Teatro e Vagamonde, presenze ormai fisse nella programmazione di Verdi OFF, negli anni hanno realizzato creazioni ispirate ad opere verdiane rielaborate drammaturgicamente a partire dai temi del viaggio, della migrazione, dell’accoglienza e dei diritti civili (Aide. Canti migranti, 2018, Il rifugio della sabbia. Intime nostalgie dal Nabucco, 2019, Io non ho posto, 2020, StraOrdinarie, 2021). La loro esperienza, ormai ventennale nel condurre percorsi teatrali rivolti alle donne migranti e native, le ha rese promotrici di progetti inclusivi che portano in sè nuove visioni e azioni tese a sensibilizzare e a favorire il consolidamento e la consapevolezza di una comunità più aperta e viva. Progetti che ruotano attorno all’idea di un Teatro Responsabile, che consente di approfondire e comunicare contenuti legati alle tematiche di genere e migratorie; in questi anni, centinaia di donne si sono incontrate, parlate e ascoltate, convogliando in progetti comuni diverse culture ed esperienze. È nato un sodalizio fra competenze diverse, artistiche e organizzative, che ha permesso la costruzione di opere teatrali rivolte alla città, in spazi insoliti ma frequentati e raggiungibili da più persone per far arrivare riflessioni, pensieri e valori lontani dagli stereotipi.
Informazioni e prenotazioni
Galleria San Ludovico, B.go del Parmigianino 2, Parma
Sabato
15 ottobre 2022, dalle ore 15.30 alle ore 19.00, ogni 45
minuti
Domenica 16 ottobre 2022, dalle ore 15.30 alle ore 19.00,
ogni 45 minuti
Prenotazioni su https://www.teatroregioparma.it/spettacolo/mute-daccento/
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria.
Festina Lente Teatro e Vagamonde
MUTE D’ACCENTO
Regia Andreina Garella
Ambientazione Mario Fontanini
Musiche di scena Ailem Carvajal
Con Barbara Baistrocchi, Pia Bizzi, Valeria Cammarata, Christabel Eigbehi, Olivia Carmona Hernandez, Sandra Correia, Polina Grusca, Alida Guatri, Klaudia Hoxha, Angela Marchetti, Enrica Mattavelli, Teresa Portesani, Fatima Rjaibia, Simona Spaggiari, Daniela Stratulat, Chidinma Sylvestar, Martina Zarlenga
Ufficio Stampa Raffaella Ilari / Foto e video Stefano Vaja
A cura di Festina Lente Teatro e Vagamonde
Una commissione di Verdi Off in prima assoluta
Con il contributo di Fondazione Cariparma
www.teatroregioparma.it
www.teatrofestinalente.blogspot.com
www.associazionevagamonde.blogspot.com
Fb @FestinaLenteTeatro
Martedì 27 settembre 2022 ore 10
con la classe 5F della Prof.ssa Cristina Lambertini
presso il Liceo Albertina Sanvitale di Parma
Conversazione filosofica con
Angela Marchetti, docente di Storia e Filosofia
Nell’ambito di MUTE D’ACCENTO
il progetto teatrale a cura di Festina Lente Teatro e Vagamonde
realizzato con il contributo di Fondazione Cariparma
Pensare in modo diverso il potere, un potere che non sia dominante ma condiviso e dove le donne non abbiano un ruolo marginale. Da questa premessa nasce il progetto teatrale “Mute d’accento” a cura di Festina Lente Teatro e Vagamonde, dall’esperienza ormai ventennale nel condurre percorsi teatrali rivolti alle donne, migranti e native, realizzato con il contributo di Fondazione Cariparma.
Dopo l’incontro aperto alla Città, martedì 27 settembre alle ore 10, al Liceo Albertina Sanvitale di Parma, Angela Marchetti, docente di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico Bertolucci, converserà con gli studenti della classe 5F della Prof.ssa Cristina Lambertini. Il gruppo composto da una trentina di persone, tra studenti e docenti, parteciperà poi alla visione dello spettacolo a ottobre.
La filosofia, attraverso le voci dei suoi sapienti, ci viene in soccorso con parole e pensieri che aiutano a pensare la vita, ad aprirla ad una dimensione più universale e decentrata, che permette di concedersi la libertà di cambiare prospettiva. Nelle conversazioni si potrà scoprire come la consapevolezza e le nuove comprensioni possano modificare il nostro punto di vista e migliorare il nostro vivere.
“Mute d'accento” intende indagare i rapporti umani nella loro relazione con il potere, privilegiando i pensieri e le visioni delle donne che per troppo tempo sono state messe a tacere, rese mute, anche se non è facile ridurre una donna al silenzio. Attraverso le azioni del progetto sinergiche le une alle altre, si cercherà di acquisire una maggiore coscienza dei pregiudizi e dei tabù che attraversano tutte le culture e società e che spesso conducono, con valenze diverse, al non ascolto e all’esclusione della donna dai luoghi di potere e di cultura.
Il progetto si concluderà il 15 e 16 ottobre con lo spettacolo, in prima assoluta, alla Galleria San Ludovico diretto da Andreina Garella, con le ambientazioni di Mario Fontanini e le musiche di scena di Ailem Carvajal, creato per Verdi OFF. In scena 17 donne di tutto il mondo, di tutte le età, migranti e native, vecchie e nuove cittadine che daranno, con le loro differenze e l’alterità delle loro voci, una visione più ampia del tema e una indicazione per il cambiamento e l’incontro.
INFO
www.teatrofestinalente.blogspot.com
www.associazionevagamonde.blogspot.com
Fb @FestinaLenteTeatro - Ig @teatro.festina.lente
Ingresso gratuito, fino esaurimento posti disponibili, con prenotazione obbligatoria
via e-mail a vagamonde@libero.it - per informazioni cell. 349 1793712)
Conversazione filosofica con
Angela Marchetti, docente di Storia e Filosofia
Nell’ambito di MUTE D’ACCENTO
il nuovo progetto teatrale a cura di Festina Lente Teatro e Vagamonde
realizzato con il contributo di Fondazione Cariparma
foto Stefano Vaja |
Pensare in modo diverso il potere, un potere che non sia dominante ma condiviso e dove le donne non abbiano un ruolo marginale. Da questa premessa nasce il progetto teatrale “Mute d’accento” a cura di Festina Lente Teatro e Vagamonde, dall’esperienza ormai ventennale nel condurre percorsi teatrali rivolti alle donne, migranti e native, realizzato con il contributo di Fondazione Cariparma.
A settembre si svolgeranno due conversazioni filosofiche, curate da Angela Marchetti, docente di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico Bertolucci: una aperta alla città giovedì 8 settembre alle ore 18.30 in un giardino privato in Borgo Tanzi, 3 (ingresso gratuito fino esaurimento posti disponibili, con prenotazione obbligatoria, via e-mail a vagamonde@libero.it; per info cell. 349 1793712 -) ed una dedicata ai giovani studenti del Liceo Albertina Sanvitale a fine settembre.
La filosofia, attraverso le voci dei suoi sapienti, ci viene in soccorso con parole e pensieri che aiutano a pensare la vita, ad aprirla ad una dimensione più universale e decentrata, che permette di concedersi la libertà di cambiare prospettiva. Nelle conversazioni si potrà scoprire come la consapevolezza e le nuove comprensioni possano modificare il nostro punto di vista e migliorare il nostro vivere.
“Mute d'accento” intende indagare i rapporti umani nella loro relazione con il potere, privilegiando i pensieri e le visioni delle donne che per troppo tempo sono state messe a tacere, rese mute, anche se non è facile ridurre una donna al silenzio. Attraverso le azioni del progetto sinergiche le une alle altre, si cercherà di acquisire una maggiore coscienza dei pregiudizi e dei tabù che attraversano tutte le culture e società e che spesso conducono, con valenze diverse, al non ascolto e all’esclusione della donna dai luoghi di potere e di cultura. Il progetto si concluderà a ottobre con lo spettacolo, in prima assoluta, alla Galleria San Ludovico diretto da Andreina Garella, con le ambientazioni di Mario Fontanini e le musiche di scena di Ailem Carvajal, creato per Verdi OFF. In scena 17 donne di tutto il mondo, di tutte le età, migranti e native, vecchie e nuove cittadine che daranno, con le loro differenze e l’alterità delle loro voci, una visione più ampia del tema e una indicazione per il cambiamento e l’incontro.
INFO
www.teatrofestinalente.blogspot.com
www.associazionevagamonde.blogspot.com
Fb @FestinaLenteTeatro - Ig @teatro.festina.lente
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Foto di Stefano Vaja |
MUTE D’ACCENTO
il nuovo progetto teatrale a cura di Festina Lente Teatro e Vagamonde
realizzato con il contributo di Fondazione Cariparma:
un laboratorio teatrale, due conversazioni filosofiche
e il debutto dello spettacolo commissione di Verdi OFF in prima assoluta
il 15 e 16 ottobre 2022, a Galleria San Ludovico a Parma
Pensare in modo diverso il potere, un potere che non sia dominante ma condiviso e dove le donne non abbiano un ruolo marginale. Da questa premessa nasce il progetto teatrale “Mute d’accento” a cura di Festina Lente Teatro e Vagamonde, realizzato con il contributo di Fondazione Cariparma, composto da un laboratorio teatrale, da due conversazioni filosofiche, l’8 e il 26 settembre, e dallo spettacolo, che porta il titolo del progetto, diretto da Andreina Garella, con le ambientazioni di Mario Fontanini e le musiche di scena di Ailem Carvajal, creato per Verdi OFF, che debutterà in prima assoluta il 15 e 16 ottobre alla Galleria San Ludovico.
“Mute d'accento” intende indagare i rapporti umani nella loro relazione con il potere, privilegiando i pensieri e le visioni delle donne che per troppo tempo sono state messe a tacere, rese mute, anche se non è facile ridurre una donna al silenzio. Attraverso le azioni del progetto sinergiche le une alle altre, si cercherà di acquisire una maggiore coscienza dei pregiudizi e dei tabù che attraversano tutte le culture e società e che spesso conducono, con valenze diverse, al non ascolto e all’esclusione della donna dai luoghi di potere e di cultura.
Il laboratorio teatrale, ancora in corso, vede il coinvolgimento di 17 donne di tutto il mondo, di tutte le età, migranti e native, vecchie e nuove cittadine (Barbara Baistrocchi, Pia Bizzi, Valeria Cammarata, Christabel Eigbehi, Olivia Carmona Hernandez, Sandra Correia, Polina Grusca, Alida Guatri, Klaudia Hoxha, Angela Marchetti, Rosette Mutesi, Teresa Portesani, Fatima Rjaibia, Simona Spaggiari, Daniela Stratulat, Chidinma Sylvestar, Martina Zarlenga) che daranno, con le loro differenze e l’alterità delle loro voci, una visione più ampia del tema e una indicazione per il cambiamento e l’incontro.
A settembre due conversazioni filosofiche, curate da Angela Marchetti, docente di storia e filosofia al Liceo Scientifico Bertolucci di Parma, una aperta alla città l’8 settembre alle ore 18.30 in un giardino privato in Borgo Tanzi a Parma (con prenotazione obbligatoria via e-mail a vagamonde@libero.it; per info cell. 349 1793712 - fino esaurimento posti disponibili) ed una dedicata ai giovani studenti del Liceo Albertina Sanvitale.
La filosofia, attraverso le voci dei suoi sapienti, ci viene in soccorso con parole e pensieri che aiutano a pensare la vita, ad aprirla ad una dimensione più universale e decentrata, che permette di concedersi la libertà di cambiare prospettiva. Nelle conversazioni si potrà scoprire come la consapevolezza e le nuove comprensioni possano modificare il nostro punto di vista e migliorare il nostro vivere.
Ad ottobre lo spettacolo, che si ispira all’aria del “Rigoletto” di Giuseppe Verdi La donna è mobile in cui il Duca di Mantova canta il suo disprezzo per le donne (“La donna è mobile qual piuma al vento muta d'accento e di pensiero”), sintesi estrema di un certo pensare al maschile, vedrà in scena le donne coinvolte nel laboratorio. Un teatro fatto con le persone, una drammaturgia piena di silenzi, ricca di sensazioni e di suoni evocativi, resi comprensibili da poche parole espresse con precisione musicale, per denunciare una società chiusa in se stessa, costruita intorno a strutture codificate al maschile.
Festina Lente Teatro e Vagamonde, presenze ormai fisse nella programmazione di Verdi OFF, negli anni hanno realizzato creazioni ispirate ad opere verdiane rielaborate drammaturgicamente a partire dai temi del viaggio, della migrazione, dell’accoglienza e dei diritti civili (Aide. Canti migranti, 2018, Il rifugio della sabbia. Intime nostalgie dal Nabucco, 2019, Io non ho posto, 2020, StraOrdinarie, 2021). La loro esperienza, ormai ventennale nel condurre percorsi teatrali rivolti alle donne migranti e native, le ha rese promotrici di progetti inclusivi che portano in sè nuove visioni e azioni tese a sensibilizzare e a favorire il consolidamento e la consapevolezza di una comunità più aperta e viva.
Progetti che ruotano attorno all’idea di un Teatro Responsabile, che consente di approfondire e comunicare contenuti legati alle tematiche di genere e migratorie, in questi anni, centinaia di donne si sono incontrate, parlate e ascoltate, convogliando in progetti comuni diverse culture ed esperienze. È nato un sodalizio fra competenze diverse, artistiche e organizzative, che ha permesso la costruzione di opere teatrali rivolte alla città, in spazi insoliti ma frequentati e raggiungibili da più persone per far arrivare riflessioni, pensieri e valori lontani dagli stereotipi.
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