Sabato 18 e
domenica 19 ottobre 2025 dalle ore 15.30 alle 19
OniricART - Parma
(Via Pasubio 1c, Parma)
Repliche
per ciascun spettacolo alle ore 15.30/16.10/16.50/17.50/18.30
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria sul sito www.teatroregioparma.it
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Festina
Lente Teatro e Vagamonde
SCORIE
Regia Andreina Garella
Ambientazione Mario Fontanini
Collaborazione
ai testi Enrica
Mattavelli
Musiche di
scena Ailem Carvajal
Con Arinola Adebayo, Agnes Amani, Elisa
Bertuzzi, Pia Bizzi, Favour David, Victoire Djemis, Gaia Gambarelli, Polina
Grusca, Manpreet Kaur, Patrizia Marcuccio, Enrica Mattavelli, Eugenia Michel,
Theresa Okweleze, Fatima Sadak, Simona Spaggiari, Nina Susan, Emanuela Viola,
Martina Zarlenga
Con la
partecipazione di Almamy
Doumbouya
Ufficio
stampa Raffaella
Ilari
Foto di
scena Stefano Vaja
Con il contributo di Fondazione Cariparma
Commissione
di Verdi Off in prima assoluta
Con la collaborazione di Ciac
Onlus, Pozzo di Sicar, Di Mano in Mano, Liceo Artistico P.Toschi
PARMA - Esplorare la relazione tra migrazione, paura e le
sue ripercussioni nelle dinamiche sociali e culturali e stimolare una
riflessione critica sulle conseguenze negative dell’esclusione e della
discriminazione. È questo l’obiettivo di Scorie, il progetto
teatrale che da il nome alla nuova creazione di Festina
Lente Teatro e Vagamonde, diretta da Andreina Garella, che debutterà sabato 18 e domenica 19 ottobre,
dalle ore 15.30 alle 18.30
(repliche ogni 40 minuti), negli
spazi di OniricART, nel quartiere di San Leonardo (prenotazione
obbligatoria dei biglietti ad ingresso gratuito, sul sito www.teatroregioparma.it), commissionata da Verdi Off in prima assoluta, realizzata con il contributo di Fondazione
Cariparma e con la collaborazione di Ciac Onlus, Pozzo di Sicar, Di Mano in Mano, Liceo
Artistico P.Toschi.
«Ognuno dovrebbe provare rispetto davanti all'umanità che soffre»:
questa frase di Giuseppe Verdi
è ancora estremamente attuale, perché la sua riflessione sul dispotismo, sugli
emarginati, sulla prevaricazione, agita da chi
detiene il potere,
non ha tempo.
«Vogliamo rivalutare e recuperare la parola che ci suggerisce Verdi:
rispetto - scrive Andreina Garella - Ritrovare il senso dell’ascolto e
dell’accoglienza, occuparsi dei valori
fondanti dell’essere umano. Attraverso il rispetto si può ritrovare il senso
dell’incontro e uscire dalla logica della
paura. L’ostilità verso lo straniero impoverisce tutti. Al contrario,
noi vorremmo creare momenti di incontro e di ascolto
attraverso il teatro, la più antica forma di comunicazione. A indicare la strada sarà la forza emotiva della
musica di Verdi, le sue arie e i cori spesso esprimono il dolore e la speranza
degli emarginati. Noi vorremmo ascoltare le urla del mondo e custodirle, per
contrastare il devastante effetto del potere dell’esclusione».
Verdi si dedicava con passione
all’agricoltura e al giardinaggio. Lo spazio scenico ricorderà un giardino, metafora
della cura di sé, degli altri e del mondo,
come fonte di senso e nutrimento per la nostra
esistenza.
In scena un gruppo di 18 donne,
vecchie e nuove cittadine provenienti da altri paesi del mondo, donne
che hanno vissuto esperienza di emarginazione e che attraverso reti di
solidarietà costruiscono supporti e aiuti concreti per sopperire
all’indifferenza, al razzismo e alla discriminazione.
La drammaturgia pone al centro i
testi e le parole delle donne migranti, coinvolte in alcuni laboratori di
scrittura poetica, realizzati all’inizio del progetto teatrale durante i quali sono
stati esplorati i temi dell’esclusione e del rispetto. Il lavoro sul
testo, che si è svolto in modo delicato e rispettoso della forma originale, ha
avuto come intento quello di porre in dialogo parole, lingue e significati per
una composizione a più voci.
«Il teatro è la cassa di risonanza
del nostro tempo - scrive Andreina Garella - Un luogo per noi speciale,
dove le persone si mettono in ascolto. L’ascolto è un’azione, un’attiva
partecipazione all’esistenza
degli altri e ai loro dolori. Genera empatia e rispetto fra le persone, dando forma ad una comunità più ospitale e gentile. Il
nostro obiettivo è di arrivare a persone diverse per età, cultura, formazione e
dare un senso e un valore aggiunto alla comunità a cui apparteniamo, smuovendo
le coscienze e rendendo il teatro accessibile
anche a chi lo frequenta poco. Abbiamo
collaborato con la rete di organizzazioni locali che supportano i migranti e con le
comunità dei migranti per diffondere informazioni e coinvolgere nuovo pubblico.
Mescolare generazioni diverse, connettere il passato e il nostro patrimonio
culturale con un presente così complesso e con trasformazioni così rapide, è necessario per
provocare riflessioni e azioni di cambiamento nelle relazioni umane che ci
circondano. Non è semplice superare le
diffidenze, la paura che avvolge e predomina questo tempo, ma crediamo che il
teatro nella sua accezione più autentica di responsabilità, possa avvicinare,
includere e produrre un’evoluzione nel pensare e nel vivere ogni essere umano».
Festina Lente Teatro e Vagamonde, presenze ormai fisse nella
programmazione di Verdi OFF, hanno realizzato creazioni ispirate ad opere
verdiane rielaborate drammaturgicamente a partire dai temi del viaggio, della
migrazione, dell’accoglienza e dei diritti civili (Aide. Canti migranti, 2018, Il
rifugio della sabbia. Intime nostalgie dal Nabucco, 2019, Io non ho posto, 2020, StraOrdinarie, 2021, Mute d’accento, 2022, Ha ruote e
piedi l’aria, 2023, Non per amore, 2024). Un sodalizio fra competenze diverse, artistiche e organizzative, che ha permesso la
costruzione di opere teatrali rivolte alla città, in spazi insoliti ma
frequentati e raggiungibili da più persone, per far arrivare riflessioni,
pensieri e valori lontani dagli stereotipi, cercando strategie teatrali che agiscano in un’ottica inclusiva,
consentendo di coinvolgere nuovi pubblici. Un percorso teatrale che si
caratterizza per la sua attenzione alle donne migranti, richiedenti asilo e
native che le ha rese promotrici di
progetti portatori di nuove visioni e azioni tese a sensibilizzare e a favorire
il consolidamento e la consapevolezza di una comunità più aperta e viva.
Progetti che ruotano attorno all’idea di un Teatro Responsabile, che
consente di approfondire e comunicare contenuti legati alle tematiche di genere
e migratorie e grazie al quale, in questi anni, centinaia di donne si sono
incontrate, parlate e ascoltate, convogliando diverse
culture ed esperienze in progetti comuni.
Informazioni e prenotazioni
Prenotazioni su www.teatroregioparma.it
Ingresso
libero con prenotazione obbligatoria.
www.teatroregioparma.it
www.associazionevagamonde.blogspot.com
Fb
@FestinaLenteTeatro - Ig
@teatro.festina.lente
Ufficio Stampa Festina Lente
Teatro | Vagamonde
Raffaella Ilari, Cell. +39 333
4301603, Email raffaella.ilari@gmail.com
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