Il cibo buono
Non parliamo solo di cibo quando parliamo di cibo
Nei suggestivi spazi del Museo cinese di Parma il nuovo spettacolo
di Festina Lente Teatro e Vagamonde per “Kuminda”
Parma, 20 ottobre 2015
Festina Lente Teatro,
ancora una volta, esce dai teatri e porta la sua drammaturgia su palcoscenici
“altri”, in spazi suggestivi della città, facendosi “teatro dei luoghi”.
Domenica 25 ottobre sarà il Museo d’arte cinese dei missionari Saveriani in
viale San Martino a ospitare la nuova produzione, “Il cibo buono. Non parliamo
solo di cibo quando parliamo di cibo”, in collaborazione con associazione
Vagamonde e Centro interculturale di Parma. Lo spettacolo si inserisce nel
festival “Kuminda”, organizzato da
“Cibopertutti” con il supporto di Forum solidarietà e il contributo di
Fondazione Cariparma.
Il pubblico potrà entrare al museo, gratuitamente e senza prenotarsi,
dalle 16 alle 17 e dalle 17.30 alle 18.30 per assistere a una rappresentazione
che non avrà un inizio e una fine tradizionali. Sarà, piuttosto, una visita –
spettacolo, un percorso attraverso le sale dove, in dodici punti, si
svolgeranno, in contemporanea, altrettante azioni teatrali, che si ripeteranno
ininterrottamente. Gli spettatori, così come i visitatori di una mostra,
potranno seguire le indicazioni del percorso o scegliere liberamente il proprio
tragitto e le “stazioni” in cui soffermarsi.
Lo spettacolo parte dal presupposto che il cibo è un diritto e che le
comunità devono poter scegliere come e cosa produrre per la propria alimentazione.
Sul palco così particolare del museo ci saranno 25 donne, migranti e native,
che da settembre si sono impegnate in un laboratorio teatrale sotto la regia di
Andreina Garella.
"Affrontiamo il tema del cibo nella sua duplice valenza – spiega la
regista –. Il cibo “buono”, quello prodotto nel rispetto della sovranità
alimentare dei popoli, delle loro culture, della terra, e il cibo “cattivo”,
quello che viene dallo sfruttamento dei lavoratori, che provoca l’inquinamento
dell’ambiente, che è esportato all’estero senza nessun beneficio per chi lo
coltiva. Diremo tutto questo con le parole, le immagini, le suggestioni del
teatro, frutto della rielaborazione di interviste". Ha collaborato ai testi
Elide La Vecchia, l’ambientazione è di Mario Fontanini. "Il museo che ci
ospita – dice al proposito Garella – ben si presta ad accogliere la magia del
fare teatrale e si mette in dialogo con la rappresentazione che, a sua volta,
si adegua allo spazio espositivo dando vita ad azioni che sono, a loro modo,
quadri e opere viventi". Ci sarà anche una video installazione a cura di
Giovanna Poldi Allai.
Le interviste sono state condotte da “Kuminda” nell’ambito della
ricerca “Storie di cibo e sovranità alimentare: migranti e nativi si
raccontano”, a cura della rete “Cibopertutti”, con Dipartimento di Economia
dell’Università di Parma, Centro interculturale, Forum solidarietà, Coop
consumatori Nordest e Distretti sociali Coop di Parma e Sorbolo – Colorno.
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