Festina Lente Teatro e Associazione Vagamonde
vi invitano
Domenica 7 maggio 2017, dalle 16 alle 18
Chiesa di San Quirino, Parma
LA TERRA DESOLATA
con Leyla Akgul, Maria Anusca, Nissrin Baradii, Fridous Benson, Hasna Belouad,
Olga Budistean, Pia Bizzi, Nuria Cabanas, Claudia D’Auria, Ilaria Donelli,
Sokhna Mariama Diakhate, Roberta Garulli, Alida Guatri, Polina Grusca,
Christiana Gnoukouri, Angela Marchetti, Enrica Mattavelli, Flora N'gbo, Glory Okojie,
Teresa Portesani, Elena Ricci, Simona Spaggiari, Patrizia Sivieri,
Silvia Tarasconi, Marta Toschi, Elena Vezzani
regia Andreina Garella
ambientazione Mario Fontanini
video installazione Migrabilia
Media Lab (CIAC Onlus)
a cura di Giovanna Poldi Allai
al piano Ailem Carvajal Gomez
foto Caterina Orzi
organizzazione Alida Guatri
ufficio stampa Raffaella Ilari
con il contributo di
Comune di Parma
Coop Alleanza 3.0
in collaborazione con
Forum Solidarietà, Consorzio Solidarietà Sociale
con il Tavolo dell’accoglienza femminile
e la rete di associazioni che si occupano di migrazione, inclusione e accoglienza
“Ma una cosa è certa: costruire muri al posto di ponti e chiudersi in stanze insonorizzate, non porterà altro che a una terra desolata, di separazione reciproca, che aggraverà soltanto i problemi” Zygmunt Bauman
I muri sono pesanti, sigillano, segregano, separano e nel proliferare di muri, barriere, reclusioni, in società tecnologicamente avanzatissime e psicologicamente fragilissime, diventa urgente riflettere sulle paure, sull’ignoranza e le ragioni che spingono a rinchiuderci/rinchiudere, separarci/separare, fermarci/fermare.
A partire da queste riflessioni, così come da numerosi stimoli culturali offerti dal pensiero di Zygmunt Baumann, nasce “LA TERRA DESOLATA” il nuovo progetto teatrale di Festina Lente Teatro, regia Andreina Garella, ambientazione Mario Fontanini, realizzato con il contributo di Comune di Parma e Coop Alleanza 3.0, in collaborazione con Forum Solidarietà, Consorzio Solidarietà Sociale, con il Tavolo dell’accoglienza femminile (nato nell’ambito del Protocollo per la presa in carico delle vittime e potenziali vittime di tratta) e la rete di associazioni che si occupano di migrazione, inclusione e accoglienza.
Il progetto nasce da un laboratorio teatrale, iniziato nel mese di febbraio e strutturato in una ventina di incontri, rivolto ad un gruppo di ventisette donne migranti, profughe, richiedenti asilo e native ora in scena: Leyla Akgul, Maria Anusca, Nissrin Baradii, Fridous Benson, Hasna Belouad, Olga Budistean, Pia Bizzi, Nuria Cabanas, Claudia D’Auria, Ilaria Donelli,Sokhna Mariama Diakhate, Roberta Garulli, Alida Guatri, Polina Grusca, Christiana Gnoukouri, Angela Marchetti, Enrica Mattavelli, Flora N'gbo, Glory Okojie, Teresa Portesani, Elena Ricci, Simona Spaggiari, Patrizia Sivieri, Silvia Tarasconi, Marta Toschi, Elena Vezzani; al piano Ailem Carvajal Gomez.
Donne che coraggiosamente si mettono in viaggio, a volte fuggono, arrivano in luoghi nuovi e diversi, desiderose di fare. Raccontano, aggiungono cultura a cultura, scambiano memoria con memoria: il teatro diventa scambio e incontro, il luogo dove poesia, parole ed emozioni si intrecciano e si sovrappongono in un viaggio attraverso le differenze di cultura e la comunanza dei sentimenti, creando un tessuto di emozioni e di sapienza. Uno strumento per superare le differenze culturali, senza cancellarle e favorire relazioni nuove e inedite.
La rappresentazione è strutturata come una sorta di visita-spettacolo, un percorso attraverso lo spazio dove, in alcuni punti, si svolgeranno, in contemporanea, diverse azioni teatrali, che si ripetono ininterrottamente. Gli spettatori, così come i visitatori di una mostra, possono scegliere liberamente il proprio tragitto e le ‘stazioni' in cui soffermarsi.
Parte integrante è la video installazione realizzata da Migrabilia, un laboratorio, composto da ragazzi, richiedenti asilo e rifugiati di CIAC Onlus - Parma, condotto da Giovanna Poldi Allai.
Sono ormai 14 anni che Festina Lente Teatro, in collaborazione con Vagamonde, porta avanti un’articolata esperienza teatrale, rivolta a donne migranti e native, nella quale si è sviluppato uno scambio creativo fra diverse culture: un teatro portatore di pari opportunità, uno strumento privilegiato di educazione e di integrazione sociale. In questi anni hanno indagato temi quali il viaggio migratorio, le diverse forme di discriminazione ed esclusione sociale, i diritti sanciti e quelli negati, la violenza di genere.
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